Fabregas era stato chiaro alla vigilia di Como-Juventus: chi viene a Como deve combattere, perchè il Como vuole mettere in difficoltà le grandi. Si è visto contro Milan ed Atalanta prima, poi ieri sera contro la Juventus. Queste partite hanno avuto un denominatore comune: il Como che domina per 60 minuti il risultato, in due casi passa in vantaggio ed in un altro ha la forza di pareggiare (ieri con Diao), per poi rallentare il ritmo e perdere la partita nell'ultima mezz'ora, sempre per 1-2. Copione analogo da tre partite a questa parte, che il pubblico del Sinigaglia sta imparando a memoria. La delusione in casa Como non manca, perchè ancora una volta si ha la sensazione di aver perso un'occasione importante e di non aver raccolto ciò che si sarebbe in realtà meritato.

Stavolta il giustiziere dei lariani è stato Kolo Muani, trascinatore assoluto della Juventus nelle ultime 3 partite con 5 reti all'attivo ed autore della seconda doppietta consecutiva. Nella notte del Sinigaglia i bianconeri si sono aggrappati al loro nuovo attaccante, in grado di capitalizzare entrambi i tiri (dei quali uno di rigore) a disposizione, confermandosi nuovo leader bianconero e facendo masticare amaro Fabregas ed i suoi ragazzi. Il dato sui tiri non lascia spazio ad interpretazioni: i lariani hanno tirato il doppio degli ospiti (16-8 totale, 6-3 nello specchio), costringendo in  più tratti di gara la Juventus a rintanarsi in difesa ed affidarsi alle parate (5 in totale) di un Di Gregorio in serata di grazia e decisivo a più riprese, soprattutto su due tiri molto pericolosi di Nico Paz. Eppure a tornare a casa a mani vuote sono i biancoblù, per la terza volta consecutiva.

Chiaro, nessuno aveva la pretesa assoluta di battere la Juventus. Sarebbe stato altresì un risultato storico, al di là dell'andamento altalenante dei bianconeri in questa stagione. Il problema di fondo, però, resta e preoccupa: il Como non dà seguito all'ottimo gioco espresso  con i risultati , che alla fine sono gli unici che contano e fanno la differenza. Si pensi che il Como, secondo quanto riporta understat, ha raccolto 9,45 punti in meno di quanti ne avrebbe dovuti raccogliere secondo gli expectpoints (dato che permette di calcolare una classifica più meritocratica in base alle prestazioni offerte e le occasioni create e subite). In Italia ed Europa nessuno ha un dato simile a quello dei lariani. Può essere anche considerato come un mero dato statistico, ma è un'ulteriore conferma di quanto già scritto in precedenza: il Como può e deve capitalizzare di più. Non sarà certamente semplice nell'immediato futuro, considerato che le prossime tre partite lo vedranno impegno contro Fiorentina, Napoli e Roma. Da Marzo, però, il calendario sarà decisamente più abbordabile per i lariani, con sfide alla portata dove il gioco e la qualità espresse finora possono fare la differenza. Come dimostrato, per esempio, nella roboante vittoria contro l'Udinese di qualche giornata fa. Come detto da Fabregas ieri, la fiducia c'è ed il suo Como deve ripartire con uno spirito di energia e positività.

Sezione: Editoriale / Data: Sab 08 febbraio 2025 alle 12:10
Autore: Luca Bianchi
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